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Innovazione

Luglio 18, 2023

Trading online e l’innovazione di Trading Millimetrico: il caso di Alfa Advisor

Il trading online ha trasformato il modo in cui si investe nel mercato finanziario. Prima dell’avvento di Internet, investire richiedeva l’intermediazione di una banca o di un broker.

Oggi, grazie alla tecnologia, chiunque con una connessione internet può negoziare titoli finanziari direttamente dalla propria casa, in modo facile e veloce.

Questa evoluzione ha portato a un’espansione esponenziale del settore, con un numero crescente di traders, sia professionisti che principianti, che cercano strumenti sempre più sofisticati per migliorare le loro prestazioni.

La nascita di Trading Millimetrico e Alfa Advisor

In questo contesto, emerge Trading Millimetrico, un marchio registrato presso la EUIPO e la WIPO. Compagnia nata nel 2012, si compone di un team di esperti con oltre 10 anni di esperienza nel settore del trading online e nella programmazione di software di trading automatico.

Uno dei prodotti più popolari di Trading Millimetrico è Alfa Advisor, un Expert Advisor dotato di intelligenza artificiale registrato presso il Registro Pubblico del Software della SIAE.

Alfa Advisor: Un potente strumento di Trading Automatico

Alfa Advisor rappresenta un punto di svolta nel trading automatico. Dopo aver superato numerosi test e rispettato rigorosi standard qualitativi, è diventato il software di trading più venduto al mondo.

È utilizzato non solo da traders individuali, ma anche dai più importanti e famosi enti istituzionali, con patrimoni di diverse centinaia di miliardi.

Alfa Advisor offre una serie di vantaggi significativi. È completamente automatico, risparmiando tempo prezioso ai traders. È garantito a vita, dando agli utenti la sicurezza di un prodotto di qualità.

Offre assistenza gratuita sia prima che dopo l’acquisto, ed è personalizzabile al 100%, consentendo agli utenti di avere pieno controllo del proprio capitale. La facilità d’uso e l’assenza di vincoli rendono Alfa Advisor uno strumento di trading ideale per principianti e professionisti.

Potenziale di Rivendita e Programmi di Bonus di Alfa Advisor

Oltre alle sue funzionalità come strumento di trading, Alfa Advisor offre anche opportunità di rivendita con attrattive commissioni.

Queste includono un programma di bonus carriera e un programma di bonus rapidità, entrambi basati sul fatturato totale derivante dalle vendite dirette e indirette effettuate dai rivenditori e dalla loro rete.

Il fondatore di Trading Millimetrico: Un impegno per l’innovazione

Dietro Trading Millimetrico e Alfa Advisor c’è il fondatore Giuseppe Eros Lana.

La sua passione per il trading online e la sua determinazione nel creare un prodotto di alta qualità hanno portato alla creazione di un marchio di successo a livello globale.

Il futuro di Trading Millimetrico e Alfa Advisor

Trading Millimetrico è costantemente alla ricerca di nuovi modi per migliorare e offrire servizi migliori ai suoi clienti.

Questo impegno per l’innovazione si riflette nelle recenti iniziative della compagnia, tra cui la collaborazione con MyForexFund, una Proprietary Trading Firm, e la creazione di pacchetti speciali come il pacchetto Serenity per la gestione dei conti.

Conclusione

Nel panorama in continua evoluzione del trading online, Trading Millimetrico e Alfa Advisor si distinguono per la loro dedizione all’innovazione, alla qualità e al servizio al cliente.

Continuando a sfidare lo status quo e a esplorare nuove frontiere, dimostrano la loro determinazione a rimanere leader nel settore del trading automatico.

Se sei alla ricerca di un modo per migliorare la tua esperienza di trading, sia che tu sia un trader principiante o un professionista, Alfa Advisor potrebbe essere l’opzione perfetta per te.

Marzo 27, 2021

Come si è evoluto il telegramma telefonico nel tempo?

La sua comparsa a metà del diciannovesimo secolo ha accelerato il mondo, ma oggi è praticamente scomparsa se non in alcune versioni elettroniche. Sopravvive il cartaceo per il suo valore legale in tribunale e per il suo carattere solenne per le istituzioni.

 

CheTariffa spiega che oggi il telegramma telefonico può essere inviato da uno smartphone, in modo abbastanza semplice e 24 ore su 24 direttamente dal sito delle Poste o tramite l’app Myposte. Un bel passo avanti considerando la storia del telegramma, che risale fin dalla seconda metà del 1800, e che nel tempo ha subito una progressiva diminuzione di flussi d’utilizzo nella società.

Ma veniamo alla storia del telegramma.

 

Questo era un telegramma

Ricevere un telegramma era quasi sempre legato a una cattiva notizia. Quel foglio piegato e sigillato conteneva spesso tristi novità, anche se non sempre. C’erano anche atleti, ad esempio, che venivano convocati dalle loro squadre tramite un telegramma per partecipare ad una competizione.

 

In quanto tempo arrivava il telegramma?

Erano gli anni in cui un telegramma poteva impiegare otto o dieci ore per arrivare a destinazione, attraversando tutti i nodi della rete nazionale.

Il messaggio veniva trasmesso premendo un tasto azionato da un operatore: il “deambulatore” o “manipolatore”, che apriva e chiudeva l’alimentazione della corrente elettrica.

Un impulso lungo era una linea e un impulso breve era un punto. Il ricevitore era costituito da una penna mossa da impulsi elettrici, che trascrivevano quei punti e quelle linee. Una stampante trasformava quindi il linguaggio Morse in lettere per elaborare un messaggio.

 

Gli inizi, un servizio per soli ricchi

 

Un telegramma, che veniva pagato in base al numero di parole usate, poteva costare $ 313 quando lo stipendio annuale di un telegrafista, ad esempio, era $ 4.000 all’anno.

A poco a poco divenne più conveniente e nel 1861 aveva un prezzo approssimativo di cinque dollari. Il minimo era di quattro parole e il cliente rinunciava agli articoli per renderli più economici.

Gli operatori del telegrafo erano pertanto specializzati nel comporre qualcosa di intelligibile con il minor numero di parole possibile, per agevolare coloro che non potevano permettersi grandi spese.

 

La morte di un mestiere

La seconda guerra mondiale ha cambiato il sistema.

Durante la guerra i cavi furono tagliati e la comunicazione iniziò ad avvenire via radio. Quel metodo finì per imporsi e il paesaggio si riempì di ripetitori.

Il telegramma ha cominciato a declinare negli anni Ottanta, negli anni Novanta è arrivata la comunicazione satellitare e nel XXI secolo pali e fili iniziarono a scomparire. E con loro, i telegrafi.

Una professione stava scomparendo e, con lui, un sistema di comunicazione che aveva rivoluzionato il mondo.

 

 

TELEGRAMMI FAMOSI

 

L’SOS del “Titanic”

Dal famoso transatlantico hanno inviato un telegramma chiedendo aiuto dopo la collisione con l’iceberg. Arrivò a Terranova, da lì fu mandato a New York e un messaggero lo portò alla White Star Company.

 

Göring chiede il comando

Hermann Göring inviò un telegramma ad Adolf Hitler chiedendogli, in considerazione del fatto che il Führer era assediato a Berlino, di assumere il comando del Reich. Hitler ha rifiutato, ma sette giorni dopo si è suicidato.

 

Il primo nella storia

Il 24 maggio 1844, Samuel Morse inviò il primo telegramma della storia da Washington a Baltimora: “Che cosa ha fatto Dio?” (“Cosa ha in serbo Dio per noi?”).

 

Da Dalì a Picasso

Franco aveva convocato nel 1950 la Prima Biennale di Arte Ispanoamericana, che incontrò il rifiuto di Picasso. Dalì ha approfittato di questa controversia per attaccare il ministro Sanchez Bella con un telegramma.

 

Stati Uniti, imparziali

Gli Stati Uniti rimasero neutrali durante la prima guerra mondiale finché l’Inghilterra non intercettò un messaggio dalla Germania al suo ambasciatore in Messico in cui chiedeva aiuto da questo paese in cambio della riconsegna del Texas, dell’Arizona e del Nuovo Messico.

 

2 + 1 = 3

 

Il matematico Dirichlet era un genio con i numeri ma parsimonioso nelle parole, come quando annunciò al suocero di aver avuto un altro figlio. Il telegramma diceva: “2 + 1 = 3”

 

E oggi?

Il tempo passa inesorabilmente e a causa della tecnologia, con e-mail e messaggi telefonici gratuiti, sta gradualmente scomparendo nell’uso comune. Ora è praticamente sparito, ma non del tutto. Sopravvive per due ragioni: in virtù dell’aura solenne e cerimoniosa che lo circonda, le istituzioni pubbliche in alcune occasioni continuino a usarla. Viene utilizzato anche per il suo valore legale, come prova giudiziaria, ad esempio, davanti a un tribunale.

 

Il telegramma sta scomparendo ovunque. Western Union ha annunciato la chiusura del suo servizio di telegrammi. La compagnia americana, che ai suoi tempi, un secolo e mezzo fa, sostituì i messaggeri del Pony Express, liquidò il sistema di comunicazione con cui trasmetteva alle famiglie la morte di migliaia di soldati durante la Seconda Grande Guerra.

 

Come anticipato precedentemente sopravvive però nel nostro paese grazie anche al servizio delle Poste Italiane, che permette di inviare il proprio telegramma online direttamente dal proprio smartphone, tablet o PC. Il telegramma preverrà al destinatario il giorno lavorativo successivo a quello di spedizione.

Gennaio 15, 2021

Lotteria degli scontrini, le nuove regole dopo il rinvio

La lotteria degli scontrini ha meccanismi e dinamiche molto complesse dietro, proprio come le lotterie e tutti i giochi a premio (li potete trovare anche a licenza estera su www.mybookie.it) richiede degli adeguamenti normativi e tecnici.

I commercianti hanno chiesto tempo pervia del software

Sono proprio i negozianti ad aver chiesto tempo al Governo per preparare le proprie casse e sistemi di pagamento digitale alle novità introdotte con il cashback. Riportiamo che iniziative come lotterie e premi che mobilitano il consumatore all’uso delle monete elettroniche e digitali ci sono anche negli altri paesi e stimolano il commercio a progredire verso sistemi di transizioni veloci, moderne e trasparenti.

L’iniziativa pur essendo piaciuta ai consumatori e contribuenti italiani non è riuscita a spiccare nei numeri come si voleva, la partecipazione c’è stata ma con insieme alcuni piccoli difetti tecnici o burocratici.

A vigilare sulla lotteria degli scontrini ci sono anche l’Agenzia delle Entrate e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, quella che vigila e autorizza le lotterie più tradizionali i bookmakers più noti come Snai. Che cosa succederà da adesso con il nuovo anno?

Lotteria degli scontrini, cosa è successo con il Milleproroghe?

L’avvio della lotteria degli scontrini era atteso il 1 gennaio 2021, lo slittamento di una settimana è dovuto al Decreto Milleproroghe, quello che prima della fine dell’anno deve risolvere disposizioni urgenti e dare risposte importanti prima che scocchi la mezzanotte. Il governo così ha deciso di affidare la definizione della data ad un provvedimento delle due Agenzie responsabili, quella delle Entrate e quella delle Dogane e dei Monopoli. Per il commercianti questo slittamento è una boccata di ossigeno visto che devono provvedere all’adeguamento del software del registro telematico.

Come funziona la lotteria degli scontrini e quanto si vince?

Possono partecipare alla lotteria degli scontrini i contribuenti maggiorenni e residenti in Italia. Valgono gli scontrini di almeno un euro, più ne fate e meglio è perché vi permettono di partecipare alle varie estrazioni che consentono di ottenere premi fino ad un massimo di cinque milioni di euro.

Per partecipare all’estrazione bisogna ottenere un codice alfanumerico a barre a partire dal codice fiscale.

A predisporlo e gestirlo è l’Agenzia delle Dogane, nel portale istituzionale è possibile ottenere tutte le informazioni utili per ottenere il codice e presentarlo in cassa. La lotteria premia gli acquisti avvenuti con pagamento elettronico, ogni euro speso genera un biglietto virtuale con un codice unico che parteciperà all’estrazione.

Valore dei premi e alcune regole importanti

La lotteria degli scontrini non traccia gli acquisti ma solo l’importo, la modalità di pagamento (contante o elettronico), il codice lotteria. E’ importante sapere che non saranno validi gli scontrini di acquisti effettuati online e anche per attività d’impresa, arte o professione. Inoltre, sono esclusi gli acquisti presso farmacie, parafarmacie, ottici, laboratori di analisi, ambulatori veterinari, qui infatti si richiede la detrazione e la deduzione fiscale.

La partecipazione alla lotteria degli scontrini serve a disincentivare l’evasione fiscale, per questo vengono premiati anche i commercianti che partecipano. Infatti, ci sono premi sia per chi acquista che per chi vende. Sono così divisi:

  • 1 premio da € 5.000.000 ogni anno per chi compra
  • 1 premio da € 1.000.000 ogni anno per chi vende
  • 10 premi da € 100.000 ogni mese per chi compra
  • 10 premi da € 20.000 ogni mese per chi vende
  • 15 premi da € 25.000 ogni settimana per chi compra
  • 15 premi da € 5.000 ogni settimana per chi vende

Luglio 21, 2019

L’innovazione nel vigneto si fa con robot, app, sensori e new tech

Che la tecnologia fosse pronta ad arrivare dappertutto era cosa alquanto ovvia: del resto, progressivamente, è riuscita ad entrare nella nostra quotidianità dandoci un supporto in tutto quello che facciamo.
Al contempo, appare ovvio che il suo impiego all’interno del mondo del lavoro ha, per certi versi, consentito di ottimizzare i tempi, migliorare l’organizzazione e i metodi, permettendo all’imprenditore di contenere i costi e offrire risultati in grado di soddisfare altissimi standard qualitativi.

Le macchine, nell’accezione più alta del termine, hanno concesso di dare maggiore sistematicità al lavoro, diminuendo drasticamente il possibile errore umano.
Se tantissimi settori hanno già ampiamente superato la fase di integrazione della macchina nella filiera produttiva, in alcuni casi il processo è stato più lento. Attualmente, il vero salto di qualità è pronto per essere fatto grazie all’ausilio di strumentazione sempre più all’avanguardia e tecnologicamente avanzatissima che, in molti casi, può essere controllata a distanza e che va ad affiancare gli strumenti già qualitativamente eccellenti usati nella filiera classica (da scoprire su agristorecosenza.it).

Indubbiamente, il mondo della viticultura non potrà esimersi dal progresso e, nonostante i già tanti sviluppo in tal senso, il futuro si presenta denso di novità che vedono l’ausilio dei robot e il loro controllo attraverso le app.

L’innovazione nel vigneto con il robot

Che l’innovazione nel vigneto potesse essere fatta con robot, app, sensori e new tech sembrava, fino a pochi anni fa, una cosa davvero assurda. Del resto, altrettanto assurdo, ci sembrava poter comunicare in tempo reale con l’altra parte del mondo, invece ad oggi la comunicazione istantanea con un altro continente è, praticamente, all’ordine del giorno.

Ecco perché la vigna e la produzione del vino non può esimersi da un’avanzata tecnologia che promette di rendere tutto più facile.
Oggi la vera innovazione tecnologica della viticoltura parte proprio dal vigneto. Infatti, si è tenuto a Spresiano, lo scorso 6 giugno, presso l’azienda Calle Busco del Crea di Conegliano, la prima dimostrazione su come la robotica possa rivelarsi indispensabile nella lavorazione del vigneto e dell’uva.

In quest’occasione Giorgio Pantano, inventore e viticoltore, ha dimostrato l’utilizzo del robot che si muove in autonomia, apprende in maniera autonoma e ottimizza il lavoro all’interno della vigna.
Lo scopo di questo viticoltore tecnologico? Semplicemente quello di migliorare la sostenibilità della lavorazione del vigneto oltre che il miglioramento della competitività con aziende di media e piccola dimensione.

Approfondendo l’argomento e cercando di conoscere meglio questo robot, si potranno rilevare le seguenti caratteristiche:

  • Sicurezza: le performance di guida automatica sono ottime e garantiscono un’indiscussa sicurezza in tutte le fasi di movimentazione e di lavorazione;
  • Autonomia: grazie alle centraline meteo messe in campo, il robot è in grado di prendere decisioni in autonomia relativamente ai trattamenti fitosanitari utili al benessere della vigna.

Altresì, si possono evidenziare almeno tre impatti positivi a livello generale:

  • Impatto ambientale: il robot è in grado di abbattere il numero di input impiegati grazie ai sensori utilizzati.
  • Beneficio aziendale: è ovvio che vi sia una riduzione dei costi della macchine necessarie ai vari trattamenti, al contempo l’azienda può impiegare la manodopera in attività meno ripetitive così da contenere il costo del lavoro.
  • Impatto sociale: è migliorativo poiché minimizza il rischio di infortunio da parte del personale impiegato nello svolgimento di questa tipologia di mansione.

In un mondo che si muove attorno alle app, non si poteva non pensare ad un’applicazione che fosse in grado di gestire il robot direttamente da smartphone, così da poter individuare la tipologia di intervento fitoterapico da attuare e gestirlo a distanza.

E nel resto del mondo come si sviluppa la viticultura?

L’Italia è un Paese che vanta una produzione vinicola sicuramente molto ricca ma, al contempo, si rivela anche un paese largamente legato alla tradizione e per questo molto attento all’introduzione delle nuove tecnologie all’interno della filiera produttiva. Ogni step deve essere attentamente valutato e considerato, affinché la produzione ne esca migliorata e non venga in alcun modo minata.

Contestualmente, nel resto del mondo i progressi in termini di robotica nel vigneto stanno via via progredendo, per poter successivamente essere largamente implementati all’interno della produzione vinicola.
La scelta di ricorrere alla tecnologia, di per sé, non è unicamente riconducibile a un abbattimento dei costi, ma può anche essere riferita alla necessità di monitorare la situazione del vigneto in correlazione al surriscaldamento globale e alla crescente siccità.

A tal proposito, proprio l’università di Lisbona si sta occupando di testare un nuovo robot, il quale, noto con il nome di Vinbot, è in grado di affrontare qualsiasi percorso, inclusi quelli con una pendenza fino a 45 gradi e offrire la possibilità di scattare foto ai vigneti, dando una previsione puntuale sul raccolto futuro.

I dati che vengono raccolti dal robot sono poi passati al vaglio da dei processori che, una volta elaborate le informazioni, sono in grado di dare precise indicazioni sulle aree meno produttive.
La messa a punto di questi sistemi di innovazione deve essere necessariamente definita in stretta collaborazione con le aziende vinicole che, oltre ad avere conoscenza del settore, sono in grado di evidenziare possibili problematiche ed eventuali necessità utili per ottimizzare il robot.

In merito a Vinobot, le prime indagini condotte hanno rilevato un margine di errore relativamente basso (indicativamente, ci si aggira attorno al 10-15%), e ciò fan ben sperare che questa tecnologia possa essere implementata con successo all’interno della lavorazione vinicola. Quel che è certo, quantomeno per il momento, è che questo robot non verrà messo in commercio prima dei prossimi quattro anni, tempo durante il quale le varie fasi di progettazione consentiranno di impostare alla perfezione lo strumento, così da immetterlo nel commercio nel pieno delle sue capacità.
Il prezzo ipotetico sembra potersi aggirare attorno ai 30 mila euro, nel complesso una spesa sufficientemente accessibile se si considera l’ammortamento che ne consegue, il contenimento dei costi vivi e la diminuzione dei rischi per il vigneto stesso.