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Aprile 11, 2020

Scudetto 1914-1915, storia di una sospensione bellica

Il mondo è fermo a causa del Covid 19. Cina, Italia, Stati Uniti e via via altri paesi hannoa dovuto adottare misure estreme sulla vita delle persone per contenere la diffusione del nuovo Coronavirus, un’entità biologica che permane su superfici e nell’aria quanto basta per colpire una o più persone che potrebbero risultare positive senza sintomi, oppure, sviluppare le conseguenze più letale, l’influenza con crisi respiratorie, le forme di polmoniti più acute. Anche le zone di guerra sono colpite e, nonostante il richiamo dell’Onu di interrompere i confilitti, dove ci sono rischi di bombe, attentanti, mine e sparatorie arriva questo nuovo e tragico virus.

Una riflessione che nasce nei giorni del Coronavirus Covid 19

Per molti, gli effetti del Coronavirus sulle economie e la ripresa che dovrà produrre è paragonabile al durante e dopo Prima o Seconda Guerra Mondiale. Anche il calcio è fermo insieme ai settori collegati, ad esempio il betting e nei siti di scommesse stranieri potete vedere come si possano scegliere partite e competizioni locali ma non quelle europee, internazionali e di Serie A o B perché sospese sul campo e fuori dal campo. Ci sono prospettive di ripresa forse a maggio, per il momento partite e allenamenti seguono di giorno in giorno le direttive del Governo con il Cura Italia. Ed è proprio in questi giorni, che affiora uno scontro che sembrava dimenticato ed è un bene riportarlo perché permette di studiare e approfondire un periodo complesso come il 1914-1918: Prima Guerra Mondiale.

Scudetto 1914-15: che cosa successe

Il campionato italiano di calcio dal 1904 al 1922 era conosciuto come Prima Categoria, le partite si tenevano da ottobre a maggio. Tra il 1914 e il 1915, le competizioni arrivarono alla diciottesima edizione che fu interrotta a causa dell’entrata in guerra dell’Italia. La vittoria fu assegnata al Genoa che al momento dell’interruzione era al settomo titolo, la decisione venne presa dalla FIGC molto avanti nell’arco di un decennio, 1919-1929, con molte discussioni e divisioni.

La Gazzetta delo Sport il 24 maggio 1915 portò due annunci importanti, la decisione notturna del Comitato Direttivo FICG di sospendere i due matches del campionato di I Categoria che dovevano svolgersi a Milano e Genova. Successivamente, la sostensione totate con avviso immediato ai clubs.

L’assegnazione della vittoria al Genova negli anni successivi si basarono sia sulla posizione in classifica ma anche su delle stime contestate di verse squadre tra cui Inter e Torino.

Uno scontro contemporaneo tra Genoa e Lazio

Qualche giorno fa, l’avvocato della Lazio, Gian Luca Mignogna, mostrò dei documenti che mostrano Genoa vincitrice solo del girone Settentrionale. La riposta della Fondazione Genova 1893 è data di rilettura dell’Almanacco così come riportato. Il Campionato di Prima Categoria, a sistema regionale, si legge che: “si è svolto tra le 36 squadre individuate tra quelle partecipanti nel Nord Italia divise in sei gruppi, e non si fa riferimento ai campionati del Centro e del Sud. Questo prova che all’atto dell’assegnazione del titolo italiano, si prese in considerazione esclusivamente il campionato del Nord Italia, per le note e comprovate ragioni di netta superiorità tecnica che questo aveva.”

La Fondazione Genoa 1893, ha invitato gli studiosi laziali e i tifosi ad una lettura più profonda dei testi anche in un clima di confronto e studio.

Aprile 9, 2020

Le migliori attrazioni turistiche di Roma

Mi ero recata nella capitale per fare un corso di cucina a Roma ed ho scoperto che Roma è da sempre una delle città più amate e visitate d’Italia. Vantando l’estensione territoriale più vasta d’Europa, diventa difficile poter visitare Roma in pochissimi giorni. Però, ci sono quei posti che il turista non può mancare di mettere in lista nel corso di una visita alla Città Eterna. La prima attrazione che richiama, più di tutte le altre, il maggior numero di visitatori è sicuramente il Colosseo. È il monumento simbolo di Roma e dell’Italia stessa. Iniziato da Vespasiano nel 72 d.c., venne inaugurato da suo figlio Tito nell’80 d.c. Poteva ospitare più di 50.000 spettatori, che assistevano ai combattimenti dei gladiatori o degli animali. È il più grande tra i monumenti Romani rimasti fino ad oggi. La visita del Colosseo va integrata con quella ai Fori Imperiali, situati in via Alessandrina. Il visitatore potrà farsi un’idea dello stile di vita, che caratterizzava la Roma antica. I fori infatti erano le piazze principali cittadine, dove sorgevano gli edifici pubblici, si faceva il mercato e si trattavano gli affari. Una visita al Foro Romano e al museo all’aperto del Palatino completeranno il tour nella parte antica della Capitale. Un’altra bellezza della Capitale che può essere annoverata tra le migliori attrazioni turistiche di Roma è San Pietro. La Piazza sorge nel posto in cui nel 324 l’imperatore Costantino fece erigere un santuario in onore di Pietro apostolo, che proprio lì venne crocifisso e sepolto. L’aspetto attuale si deve al progetto del Bramante, risalente al 1506. Alla sua costruzione parteciparono artisti come Raffaello, Antonio da San Gallo, Michelangelo. Gli interni, come il colonnato sono opera del Bernini. La Basilica è una delle più grandi chiese al mondo, con la Cupola, fiore all’occhiello dell’intera costruzione. Proprio nei pressi della Basilica, è possibile fare visita ad un’altra delle più belle attrazioni di Roma: i Musei Vaticani. Fra i più bei complessi museali al mondo, ospitano un’incredibile collezione di opere d’arte raccolte da diversi papi nel corso dei secoli. Per visitarli è possibile effettuare diversi itinerari, che terminano tutti con l’arrivo presso la Cappella Sistina. Gli edifici che ospitano i Musei Vaticani si estendono su un’area di 5,5 ettari. Tornando verso il centro, il visitatore non potrà non fare un salto alla Fontana di Trevi, altra attrazione turistica di Roma. Fontana in stile barocco e disegnata da Nicola Savi nel 1732, occupa quasi tutta la piccola piazza in cui è situata. Rappresenta il carro di Nettuno trainato da tritoni con cavalli marini (uno selvaggio e uno docile) che simboleggiano i diversi aspetti del mare. Tra le attrazioni turistiche a Roma e che, di certo, non possono mancare nel programma di un turista in visita nella Città Eterna, ci sono le piazze. Sono numerose, ma tra le più significative si possono annoverare: 1. Piazza Navona, luogo di ritrovo molto popolare e frequentato. Fu costruita sulle rovine di uno stadio risalente all’86 DC ed è circondata da palazzi barocchi. Al centro della piazza si trova la Fontana dei Quattro Fiumi, realizzata dal Bernini, che rappresenta il Nilo, il Gange, il Danubio e il Rio de la Plata; 2. Piazza di Spagna. Caratterizzata da uno stile barocco, fu edificata nel 1725. La Scalinata di Trinità dei Monti ha da sempre attirato turisti e viaggiatori e ancora oggi è un popolare luogo di incontro. La fontana a forma di barca (la Barcaccia) che si trova nella piazza è opera di Pietro Bernini e rappresenta una barca che affonda. 3. Piazza Venezia: Collegata al Colosseo tramite la monumentale via dei Fori Imperiali rappresenta il punto strategico del centro città. Ai suoi lati si trovano Palazzo Venezia, il primo grande edificio rinascimentale di Roma e il Vittoriano, monumento iniziato nel 1885 per celebrare l’unità d’Italia. Inaugurato nel 1911, è stato poi dedicato al milite ignoto. Infine, tra le migliori attrazioni turistiche di Roma non si possoni non menzionare i Musei Capitolini e Museo/Galleria Borghese. I Musei Capitolini contengono le sculture più antiche del mondo. Nati ad opera di papa Sisto IV nel 1471, vennero arricchiti dai papi successivi man mano che venivano riportate alla luce nuove statue. Museo/Galleria Borghese, invece, si trovano nel parco di Villa Borghese ed ospitano una delle più prestigiose collezioni di oggetti d’arte di Roma. Qui è possibile ammirare le opere di Caravaggio, Bernini, Botticelli, Raffaello e la statua del Canova che ritrae Paolina Borghese come Venere vincitrice. Insomma, in attesa di vedere le prossime conferenze a Roma non resta che studiare i luoghi da visitare per la prossima vacanza nella Capitale.

Febbraio 8, 2020

Energia: chi risparmia di più in Italia?

Una società moderna focalizzata sul risparmio: i consumi in Italia

Ogni famiglia italiana, nell’arco di un anno, effettua una serie di spese che riguardano diversi prodotti e beni di prima necessità: i termini utilizzati sono quelli di spesa media e beni di consumo che incidono in modo sostanziale nei bilanci delle singole unità familiari.
L’indice dei beni di consumo è un dato economico che permette di considerare la salute finanziaria del Paese e poter creare anche delle statistiche tra le varie regioni, in modo da evidenziare quali siano quelle con possibilità economiche maggiori e, quindi, una spese proporzionata.

In una società moderna altalenante, questi dati sono molto importanti al fine di poter intervenire per limitare le spese superflue e porre attenzione al risparmio. In particolare, negli ultimi tempi, l’attenzione si pone sull’ambito energetico e sulle differenze di spesa tra le singole zone d’Italia.

Ma quali sono le regioni che risparmiano di più? E come si può intervenire sul consumo dell’energia elettrica nelle singole famiglie? Di seguito andremo ad evidenziare gli aspetti principali del risparmio energetico.

Quali sono le situazioni dei consumi in Italia

Con riferimento a una spesa annua generica che comprende non solo il pagamento delle utenze ma anche quello giornaliero dei beni di prima necessità, si nota, in Italia, un netto divario tra le differenti regioni. In particolare, la spesa maggiore si registra al nord, con un consumo medio per famiglia che si aggira intorno ai 33.631€ annui in Lombardia.

Se si paragona questo valore a quello della media nazionale che è pari a 28.251€, si può notare come fa molto scalpore il divario che si determina con regioni come la Sicilia, con 21.040€ e, ancora di più, con la Calabria che, invece, non raggiunge i 19.000€ di valore medio, con un divario di ben 9.000€ rispetto alla media nazionale.

Una realtà tra Nord e Sud che sembra riproporre l’idea di una netta differenza economica. Infatti, anche regioni come la Basilicata, con 22.317€, la Campania con 23.188€, il Molise con 23.250€ e Puglia e Sardegna con un valore annuo di 23.534€, non raggiungono neanche la media nazionale rimanendone al di sotto.

Se, invece, si pone attenzione alle regioni del centro, i valori sono leggermente inferiori al nord ma, comunque, rispecchiano la media nazionale, con il Lazio che prevede una spesa media di 29.790€, la Toscana con 31.543€ e Marche e Umbria con 26.000€.

I consumi energetici: il divario si azzera

Se i dati ISTAT e di Confesercenti ribadiscono una netta differenziazione della spesa media in Italia, se si focalizzano i costi nei singoli settori, ponendo attenzione al consumo energetico, si nota invece un appiattimento di questi valori. Infatti, i dati rivelano che, per tutto il territorio nazionale, vi è un consumo di energia elettrica che si aggira intorno ai 417€, mentre per il gas sale a 762€.

Ciò che si può evidenziare è il fatto che, in una situazione del genere, regioni come la Lombardia e la Campania prevedono dei consumi molto simili sia di gas che di corrente elettrica, anche se le necessità sono diverse. Se, poi, si analizza anche la produzione di corrente elettrica e di gas, l’azzeramento del divario dei consumi risulta ancora più evidente, ponendo un’attenzione particolare sul concetto di chi risparmia di più in Italia.

Il Sud è il maggior produttore di energia rinnovabile

Tra Nord e Sud vi è un altro divario che, questa volta, va nettamente a favore delle regioni meridionali e che riguarda la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Basta considerare che, nelle regioni del Sud, ci sono circa 23.500 imprese attive con più di 215.000 dipendenti che lavorano nel settore energetico e un fatturato annuo che si aggira intorno ai 144 miliardi di euro.

Una regione come la Basilicata, con la produzione a terra di Gas e Petrolio, a cui si aggiunge la Puglia e le altre regioni meridionali che inglobano circa il 60% della produzione di fonti energetiche naturali e, in Italia, attraverso l’eolico, il solare, le bioenergie e l’energia geotermica. Ma questo dato, anche se rilevante ai fini dei consumi energetici, non riesce a ridurre nettamente la spesa nell’ambito delle realtà familiari.

Oggi, però, grazie all’introduzione del mercato libero e alla possibilità di scegliere le aziende che pongono più attenzione alle fonti energetiche a basso costo e rinnovabili, è fattibile intervenire sul costo finale di gas e luce.
In ogni caso, ancora i consumi elettrici rimangono equiparati su tutto il territorio nazionale, senza una regione capostipite.

Come si determina il risparmio energetico nelle case

Risparmiare diventa oggi un dato di fatto e il costo medio stabilito dai dati ISTAT e da Confesercenti non fa altro che ribadire come sia consigliabile intervenire nelle proprie case, al fine di poter effettuare alcuni accorgimenti dal punto di vista degli sprechi energetici. Bastano piccoli accorgimenti che permettono di incidere in modo sostanzioso sulla bolletta del gas e dell’elettricità.
Ma come fare per migliorare la propria spesa annuale? Le soluzioni possono essere differenti e tutte molto semplici e pratiche.

Un esempio riguarda la tipologia di luminarie impiegata all’interno delle case. Si consiglia di valutare una sostituzione con la nuova tecnologia di illuminazione a LED di Luceled.com, grazie alla quale sarà possibile ottenere un risparmio consistente anche dal 50 all’80% sul consumo energetico. I LED possono offrire una qualità di luce e un’intensità luminosa molto elevata, con un impiego energetico più basso rispetto alla normale luce a incandescenza e al neon.

Altra soluzione può essere quella di disporre l’arredo di casa in modo da sfruttare la luce naturale per il maggior tempo possibile, quindi porre una scrivania sempre vicino alla finestra. Inoltre, può essere utile diversificare le tipologie di luci presenti in ogni ambiente, introducendo anche un regolatore a dimmer che permette di ridurre l’intensità della luce in rapporto a quella naturale esterna.

Infine, basta una semplice attenzione quotidiana, spegnendo i dispositivi come le TV e i computer senza lasciarli in stand-by, oppure decidendo di sostituirli con i nuovi elettrodomestici a basso consumo energetico.

Dicembre 11, 2019

Cercare lavoro in Germania: 10 città ideali per trasferirsi

Per chi cerca lavoro all’estero, la Germania sembra essere sempre più il paese ideale, grazie al bassissimo tasso di disoccupazione rilevato, del circa 5%. Del resto, storicamente, ha accolto generazioni di italiani. Il trasferimento, spesso, preoccupa, per via della barriera linguistica, ma, di contro, stipendi molto più alti e migliore gestione statale, sono incentivi non da poco.

Ma attenzione: i casi di lavoratori che vengono direttamente cercati dalla Germania, come nel settore della ristorazione e della sanità, sono sempre più rari. Mentre per altre figure professionali come artigiani, operatori e lauree specifiche, si predilige il classico colloquio diretto per cui occorre essere già presenti in loco (motivo per cui, inoltre, amici e parenti già presenti in Germania sono una risorsa non da poco).

Quali sono i fattori da considerare per trovare lavoro in Germania?

Generalmente, in città come Monaco, Stoccarda o Trief, al momento, è molto più facile trovare un impiego industriale, poiché il mercato del lavoro è ben strutturato. A Berlino, invece, è molto più facile trovare lavoro in ambito alberghiero o della comunicazione, poiché nella capitale il mercato dei servizi è in continua espansione.
Città come Bayern e Baden-Württemberg, hanno la possibilità di avere aziende esportatrici, mentre ad Amburgo è presente il commercio, il turismo stagionale e altre attività come cantieri navali e agricoltura.
Dal punto di vista climatico, la città più luminosa è senz’altro Friburgo, al contrario di Amburgo, considerata la città più fredda.

È anche un buon consiglio, quello di cercare lavoro anche nelle zone limitrofe alla città in cui si vive o si pensa di trasferirsi. Una città ben collegata permette di fare uno o più colloqui in una giornata e spostarsi comodamente con tutti i mezzi disponibili. Inoltre, se l’azienda è disposta ad incontrare il candidato, rimborsa anche le spese per il viaggio e altri costi connessi alla candidatura.

Per quanto riguarda gli affitti in Germania, Monaco è la più cara: una semplice stanza costa circa 500€, a differenza di città più economiche come Chemnitz (l’affitto di una stanza costa 200€) o Dortmund, il cui affitto è, anche qui, abbastanza ragionevole.
Se si ha la possibilità di avere a disposizione un’auto, si può optare per un alloggio nei paesi vicini, risparmiando sul costo della vita. Deciso il trasferimento, tuttavia, si sconsiglia di traslocare i propri beni dall’Italia in automobile, per non incorrere in problemi ai confini e per non fare molti viaggi che avrebbero un costo totale notevole, ma di spedire tutto in un’unica soluzione, in mano a professionisti e a prezzi convenienti, occupandosi solo di avvolgere i propri beni, soprattutto i preziosi e i fragili, con la giusta pellicola per imballo su Esconti.

Ma non si vive di solo lavoro: per ambientarsi bene in una città nuova, è necessario trovare un ambiente d’accoglienza connesso con le proprie aspettative ed esigenze. In Germania si trovano pizzerie, ristoranti italiani e supermercati che vendono prodotti italiani.

Quali sono le migliori città per trovare lavoro in Germania?

  • Monaco di Baviera: trovare lavoro a Monaco di Baviera risulta decisamente facile, soprattutto per quanto riguarda i lavori stagionali. Infatti, nei mesi estivi, moltissimi bar, birrerie e ristoranti hanno bisogno di incrementare il personale. Anche nei magazzini vengono assunti molti ragazzi che sostituiscono il personale di ruolo durante le ferie. Più difficile è trovare lavoro in ambienti di livello più alto, poiché è necessaria un’ottima conoscenza della lingua tedesca e lingua inglese.
  • Wolfsburg: nonostante sia un centro urbano che lascia un po’ a desiderare, la città è piena di infrastrutture e di industrie automobilistiche, tra cui l’importante Volkswagen, che dà occupazione a moltissimi lavoratori ed è considerata alla base dell’economia.
  • Ingolstadt: anche questa è una città caratterizzata da industrie automobilistiche (AUDI). Negli ultimi anni, nella città, la disoccupazione è diminuita e gli stipendi sono aumentati.
  • Stoccarda: la città è caratterizzata da uno spirito innovativo e creativo. È sede di industrie automobilistiche di grande prestigio, come Mercedes, Porsche e Bosch.
  • Regensburg: la città si distingue dalle altre per una fitta rete di trasporti e di lavoro ed essi connesso.
  • Erlangen: è la città più famosa per l’elevato numero di ragazzi laureati (circa il 17%). Inoltre, gli impiegati che si occupano del settore terziario (turismo e trasporti) sono aumentati in modo interessante. Ma i vantaggi di questa città non si limitano solo all’ambito lavorativo: uno dei punti fondamentali che l’ha resa nota, è il basso tasso di criminalità e anche una buona struttura culturale, grazie a un’ottima università e un famoso istituto che si occupa di fisica della luce.
  • Düsseldorf: città con un’alta densità di popolazione e gran numero di industrie. È considerato uno dei centri più economici e politici della Germania nella quale ha sede la chimica di Henkel e l’energetica di E.ON. Molto nota è anche la catena dei servizi e della pubblicità. È una città molto conosciuta anche per quanto riguarda la presenza degli stranieri: qui risiede la più grande comunità giapponese (il 4 e 5 maggio si festeggia la Giornata del Giappone).
  • Berlino: una città in continua evoluzione. Molto forte è il settore tecnologico-informatico e le molte multinazionali presenti in città.
  • Lipsia: considerata la città più economica in assoluto, caratterizzata da affitti bassi, moltissime opportunità di lavoro (sede di BMW e DHL) e ottimo scenario culturale.
  • Regione della Ruhr: viene segnalata in senso negativo, poiché l’intera area è attualmente caratterizzata da una forte crisi economica e gli abitanti sono in continua lotta per l’alto tasso di disoccupazione unito a una elevata inflazione.

Novembre 5, 2019

Sampdoria, colpo a Ferrara e ora doppio turno casalingo

L’ultimo posto è abbandonato, la risalita può cominciare: la Sampdoria, nel posticipo del lunedì che ha chiuso l’undicesima giornata di Serie A, ha battuto in trasferta la Spal all’ultimo respiro (0-1) e guarda con un pizzico di sollievo in più una classifica comunque ancora complicata. I blucerchiati sono ora terzultimi, in compagnia del Genoa, a 8 punti, uno in più dell’accoppiata formata da Brescia (una partita in meno) e Spal.

Ci ha pensato Caprari a regalare a Ranieri la prima vittoria da quando è approdato in Liguria. È stato un guizzo dell’ex Roma e Pescara a decidere un match che sembrava inesorabilmente diretto verso uno 0-0 quasi scritto e comunque frutto di un secondo tempo privo di grosse emozioni. Ma andiamo con ordine.

Debutto di Thorsby

Semplici, per la sua Spal, sceglie una coppia d’attacco inedita composta da Moncini e Petagna mentre sono rilanciati titolari sia Murgia che Valoti. Ranieri, dal suo canto, fa debuttare il norvegese Thorsby e tiene a riposo Quagliarella, non al top della condizione: in avanti, con Gabbiadini, c’è il giovane Bonazzoli che non riuscirà però a lasciare una grossa traccia della sua presenza.

I blucerchiati temevano la spinta della Spal nel primo tempo e puntuali sono arrivati 45 minuti di sofferenza: Reca e il brasiliano Strefezza, in particolare, sono state due spine nel fianco della difesa ospite, costantemente in difficoltà sulle due fasce. La prima mezz’ora, in particolare, è tutta di marca emiliana: Kurtic, Moncini, Strefezza e due volte Reca nella stessa azione con un grande Audero a salvare la porta blucerchiata. Sono questi i pericoli maggiori corsi da una Sampdoria in grossa difficoltà nel creare gioco e capace di generare soltanto alla fine una mezza occasione con Gabbiadini, la cui punizione dal limite finisce di poco alta.

La zampata decisiva di Caprari

Come spesso accaduto nelle ultime giornate, la spinta offensiva della Spal si affievolisce nella ripresa. I ragazzi di Semplici abbassano i ritmi, ne approfitta la Samp che mette il muso fuori con più costanza. Ad inizio secondo tempo viene anche annullato un gol (giustamente) a Gabbiadini per un fuorigioco in mischia. Le sostituzioni, da entrambe le parti, non cambiano granché: Floccari e Missiroli da un lato, Gaston Ramirez dall’altro non fanno cambiare marcia a Spal e Sampdoria.

Nel finale, però, la Samp è più pimpante e lo si intuisce dalla scivolata di Bonazzoli a meno di dieci dalla fine che però non coglie impreparato Berisha.

Il gol vittoria arriva in pieno recupero, al 91’: Depaoli s’invola sulla destra e mette in mezzo un bel pallone che trova in area proprio Ramirez. L’uruguaiano indirizza verso la porta ma la traiettoria del pallone trova l’istintiva, e precisissima, deviazione (ancora di testa) proprio di Caprari che sigla uno dei gol più importanti della sua carriera. Una rete da tre punti che può regalare la tanto attesa svolta in questo campionato per la Sampdoria.

Il calendario dà una mano

Sì, perché ora servirà approfittare dell’entusiasmo che inevitabilmente i tre punti genereranno. La Sampdoria può risalire ulteriormente la classifica grazie ad un piccolo aiuto del calendario che offre agli uomini di Ranieri un doppio turno casalingo particolarmente ghiotto: domenica al Ferraris sarà di scena l’Atalanta.

Ok, i bergamaschi sono ormai una big del nostro campionato, ma dopo lo 0-2 casalingo col Cagliari della scorsa settimana e l’impegno infrasettimanale in Champions col Manchester City, che di certo toglierà tante energie fisiche e mentali, è lecito sperare in una partita alla pari. Alla ripresa del campionato, poi, a Genova arriverà l’Udinese (appuntamento il 24 novembre, alle 18), fresca di esonero di Tudor e in grande difficoltà nelle ultime settimane. Chi ama giocare online al gratta e vinci e puntare qualcosina anche con le scommesse sportive è avvisato: il doppio 1 darebbe una grande gioia anche al proprio portafogli…

Agosto 19, 2019

Come organizzare un trasloco nazionale

Saper organizzare un trasloco nazionale non è una cosa semplice, che si tratti di una casa piccola o grande, di un ufficio, di un negozio o di un’azienda richiede molta pazienza e gestione. Il traslocatore contattato in anticipo saprà darvi dei consigli ma in realtà sarà lui che dovrà seguire le indicazioni sugli oggetti da trasportare che sono i vostri. Ecco alcuni consigli forniti dagli esperti di https://www.traslochiromaeasy.it/ per gestire al meglio un trasloco nazionale con impegno ma senza troppo stress.

Da Casa a casa

Partiamo dal trasloco nazionale da casa a casa che potrebbe essere la necessità di famiglie, persone single, studenti universitari fuori sede, coppie di fidanzati o appena sposati. Le necessità sono tante e le tipologie di spazio da dover svuotare e riempire sono davvero tante.
Partiamo dal contattare gli autotrasportatori che trasporteranno i nostri mobili e i nostri beni di regione in regione, sarà importante chiamarli prima di iniziare a preparare il trasloco per chiedere preventivo e capire quali servizi sarà importante attivare, ad esempio il deposito in magazzino, il trasporto pianoforti che hanno una gestione particolare, il servizio di smaltimento che potrebbe riguardare elettrodomestici o armadi che non usiamo.

Sopralluoghi e misure

Traslocare significa portare mobili, elettrodomestici e computer da un posto ad un altro che sarebbe importate già conoscere per prendere misure e capire se ci sono oggetti da dover lasciare, vendere o buttare (smaltire). Un trasloco non si effettua da un giorno all’altro e può richiedere anche più di un mese, una volta che si è stabilito dove si trasporteranno gli oggetti e in quale quantità è importante prendere qualche misura in anticipo da comunicare all’azienda dei traslochi, soprattutto dei mobili più grandi che in genere sono quelli che vengono smontati e rimontati.

Oggetti fragili, documenti importanti e libri

Non solo armadi, elettrodomestici e pianoforti; il trasloco è fatto anche di piccoli oggetti alcuni potremo trasportare noi, ad esempio i documenti se sono in piccola quantità, altri bisognerà organizzarli in scatole. Chiedete sempre al traslocatore se fornisce lui scatole e adesivi per imballare, in genere qualsiasi cosa che viene trasportata viene sempre contrassegnata da un telo o da un nastro adesivo personalizzato.
Il trasloco è occasione per fare quello che viene definito decluttering, ovvero riordino e organizzazione degli oggetti attraverso lo svuotamento e la pulizia di cassetti e armadi. In questo caso prevede tre passaggi, da cassetto a scatolone, da scatolone a cassetto o nuovo spazio all’interno della nuova abitazione e dell’ufficio.
Attenzione ai documenti e agli oggetti preziosi, nell’organizzazione è consigliabile l’uso di un inventario per segnalare le cose che mettiamo o che vorremmo trasportare, schedari e protocollo numerici per i documenti importanti; è importante per non dimenticarsi nulla in questa fase delicata della vostra casa, è importante per organizzare la rimessa in ordine nella nuova casa o nel nuovo ufficio.

Scegliere il giorno: attenzione a meteo e temperature

Non esiste il giorno perfetto per il trasloco, soprattutto quello nazionale. In estate ci sono le alte temperature e il traffico delle vacanze, nei mesi invernali e autunnali piogge e freddo sono da prevedere sempre. Con il trasportatore ci si può organizzare in diverse maniere, c’è molta flessibilità sulla base dei propri tempi e necessità, l’inizio prevede sempre una valutazione per sapere quante cose sono da trasportare e la loro grandezza, se c’è un giorno preciso da rispettare ha sempre dietro uno o due settimane di organizzazione ma c’è anche chi è riuscito ad organizzare trasporti nazionali anche in una settimana o pochi giorni. Se riuscite ad evitare i tempi stretti è meglio, altrimenti affidative alla professionalità e all’esperienza di chi opera nel settore.
Ricordatevi quindi, che la scelta del giorno per il trasloco è importante, in genere si sceglie giorni pre-festivi come il sabato, se siete costretti a chiedere un giorno di permesso avvisate in anticipo datori di lavoro e colleghi. Fatevi dare una mano da chi conoscete, amici fidati e parenti, se in famiglia ci sono bambini piccoli provate a coinvolgerli in qualche piccolo lavoro divertente, come l’organizzare lo scatolone dei giocattoli o dei loro vestiti.

l servizio deposito e smaltimento

I servizi di deposito e smaltimento sono specifici e molto utili nei traslochi nazionali, infatti può capitare che qualche oggetto rimanga fuori e necessiti di essere conservato oppure di essere portato via perché troppo vecchio o ingombrante. Il servizio di deposito può essere utile quando la casa dove dovrete andare a vivere non è ancora vuota perché magari è in fase di rogito. Questi servizi sono utili anche in caso di trasloco aziendale che può interessare negozianti, imprenditori e professionisti. Per le piccole realtà professionali e commerciali potrebbe essere utile seguire alcune delle indicazioni finora fornite, mentre le grandi realtà in genere hanno un’organizzazione che vede coinvolto un team interno dedicato all’organizzazione e all’inventariazione degli oggetti, dei documenti e degli armadi o scaffali da trasportare.

Agosto 15, 2019

Cessione Sampdoria, squadra ligure di Serie A tra debiti e mercato

Dopo la vittoria contro la Spezia, per la Sampdoria si sono aperte diverse questioni per la stabilizzazione tecnica e finanziaria della squadra blucerchiata. Il IX Trofeo Mattia e Ilaria è la nuova rassegna di una competizione sportiva importante che porta il nome di due tifosi spezzini morti tragicamente e cari alla memoria cittadina e calcistica. La Sampdoria ha vinto con cinque gol su tre la Spezia, seguirà per i blucerchiati l’incontro amichevole con il Parma e per la Spezia la preparazione per Coppa Italia (su questo sito). I giorni che seguono la competizione hanno visto il susseguirsi di diverse vicende blucerchiate, la prima più importante la cessione dell’ala di centrocampo Dennis Praet al Leicester per 21 milioni di euro, la sostituzione come ala tecnica con Kamano, giocatore guineano del Bordeaux.

Scheda François Kamano

François Kamano ha 23 anni, è nato a Conakry il primo maggio 1996, altezza 182 centimetri, peso 75 chilogrammi. Il suo esordio calcistico è nella nazionale guineana, segue l’acquisto da parte di Satellite FC, l’esperienza dal 2014 al 2016 nel club francese Bastia, l’ingresso nel 2016 nel Bordeaux. La partita di esordio è stata contro il Marsiglia il 9 agosto 2014 in Ligue 1, in Ligue ha totalizzato 10 goal in 37 partite, mentre con il Bastia ha totalizzato 8 gol con 50 presenze. Kamano è richiesto anche da Torino e Genoa, per la Sampdoria sostituirebbe Praet sia nell’ala sinistra che destra, non è ancora stata decisa una cifra di domanda e offerta, di sicuro è uno degli acquisti in vista del prossimo campionato coperti dai 20 milioni ottenuti dal Leicester con Praet, possibile cessioni di altri giocatori: Gaston Ramirez insieme a Morten Thorsby. Le decisioni di mercato sono collegate all’amichevole con il Parma dove Eusebio Di Francesco studierà l’assetto della squadra blu-cerchiata.

Cessione Sampdoria, Sì contro No

La grande questione che la Sampdoria sta affrontando è la cessione societaria. Il mister si era espresso subito dopo la partita contro la Spezia e riguardo alla vendita di Praet. I 20 milioni ottenuti sono destinati all’acquisto di nuovi giocatori e sono separati dai 100 milioni richiesti per l’operazione societaria, Di Francesco dichiarò allora di essere più concentrato sulle strategie di campo che sulle dinamiche finanziarie e societarie.
Lo scontro sui grandi numeri è tra Massimo Ferrero e Gianluca Vialli per la cordata: il primo vuole un’offerta di 100 milioni all’unghia, mentre Vialli è disposto ad una massimo di 85 milioni, accollandosi i debiti pregressi di circa 35 milioni di euro. Ricordiamo che Ferrero si presenterà il 20 settembre in aula a Roma per l’udienza preliminare del procedimento per distrazione di fondi della Sampdoria insieme ai debiti di 55 milioni per Eleven Finance che potrebbero incidere sulla squadra. Lunedì 12 agosto scadrà la possibilità dell’offerta di Vialli presentata con la LCC e i Tycoon internazionali Dinan e Knaster. Come detto sopra, la cifra è ferma agli 80 milioni mentre da parte di Ferrero si intravede la possibilità di 5 milioni in meno portando la pretesa di 95 milioni fermi. Il Gruppo di Vialli sta preparando il suo comunicato mentre Massimo Ferrero è ripreso ad Ibizia insieme al presidente del Genova, Massimo Preziosi. Il non accordo è sicuro.

Praet al Leicester: cronaca dei primi giorni

Sull’addio di Praet gli animi sono stati diversi, Di Francesco ha dichiarato di aver ceduto un giocatore importante, mentre Ferrero è stato più schietto “abbiamo bisogno di una nuova ala”, anche sul giocatore belga c’è stata una battaglia di prezzi, tra un Milan che aveva proposto 15 milioni e il dirigente che ne voleva 25. La cessione al Leicester è stata comunicata ufficialmente dalla Samp l’8 agosto di sera, è seguito il saluto del giocatore che ha commosso i tifosi. A due giorni dal suo addio, il comunicato sul sito ufficiale della cessione temporanea di un altro giocatore, Valerio Verre al Verona.
Dal sito ufficiale del Leicester seguiamo i primi giorni di Dennis Praet che dichiara: “sono felice di essere qui, non vode l’ora di iniziare. Ho sempre sognato di giocare in Premier League, il Leicester sta crescendo e ha attratto subito il mio interesse. E’ uno step perfetto per me: è un progetto esaltante, voglio aiutare il club a fare del suo meglio.” Risponde Brendan Rodgers, tecnico LC sulle qualità del giocatore spiegando: “Abbiamo tanti ottimi mediani, ci serviva uno come lui, capace di attaccare. Siamo orgogliosi e felici di averlo qui.”

Luglio 27, 2019

Il computer ricondizionato fa bene all’ambiente e alle tasche

Cosa significa ricondizionato

Col termine ricondizionato o rigenerato (in inglese renewed), si intende tutta quell’ampia categoria di prodotti che vengono ripristinati per garantire prestazioni pari al nuovo. Uno dei casi più lampanti di prodotto rigenerato sono ad esempio le cartucce per stampanti, che negli ultimi anni hanno guadagnato abbondantemente terreno per il vantaggio economico ed ecologico che offrivano: poter riutilizzare i costosi contenitori plastici perfettamente intatti, riempiti con nuovo inchiostro anziché buttar via tutto alla fine della prima carica.

Per i computer il concetto non è tanto diverso e si applica in realtà a moltissimi prodotti informatici come smartphone e tablet, ma anche a grandi e piccoli elettrodomestici. Un gruppo di tecnici esperti si curano di riportare a nuovo i PC prima di reimmetterli sul mercato come ricondizionati, garantendo dunque qualità e pulizia del prodotto.

Spesso sono oggetti che in origine erano stati restituiti dopo pochi giorni per un acquisto errato, prodotti con un piccolo difetto estetico o di funzionalità che viene dunque risolto senza scartare l’intero oggetto.

Le differenze fra ricondizionato e usato

La differenza fra questi due concetti è netta. L’usato solitamente presenta segni di usura evidenti, non viene testato ma venduto, nella stragrande maggioranza dei casi, con la soluzione della trattativa fra privati senza alcuna garanzia. Il ricondizionato, invece, torna a uno stadio originario e subisce una serie di procedimenti che il semplice usato non è costretto a superare. Inoltre, l’usato tende ad aver assunto tale veste dopo mesi di utilizzo, mentre il ricondizionato è pari al nuovo.
Il computer ricondizionato garantisce dunque:

  • Pulizia del software e dell’hardware;
  • Ripristino delle condizioni estetiche del prodotto per riportarlo pari al nuovo;
  • Test approfonditi per il controllo del funzionamento di tutte le sue parti e un controllo qualità.

In un certo senso, insomma, acquistare un rigenerato significa comprare un oggetto pari al nuovo, che spesso potrebbe aver subito più controlli di molti nuovi oggetti appena usciti dalla fabbrica. Questo, ovviamente, vale sia per quanto riguarda i computer portatili che i fissi.

Il risparmio dei computer ricondizionati

Uno dei motivi più validi per optare per un PC rimesso a nuovo, è il risparmio economico che esso concede. Un ricondizionato non potrà infatti mai essere rivenduto come nuovo, per quanto le sue condizioni siano impeccabili e la scatola intatta. Dunque il prezzo del prodotto tende a scendere di netto, con sconti importanti che possono andare da circa il 20% sul prezzo originale, fino anche ad un 70%. Una cifra non da poco se si parla di prodotti costosi come i computer.

Questo vantaggio, se avete la necessità di risparmiare in cima alla lista delle priorità, potrebbe diventare un motivo sufficiente per ignorare la categoria di computer nuovi. In particolare, i PC ricondizionati possono diventare una scelta vincente se non avete necessità di utilizzarli per lavoro o per gestire prestazioni particolari, rendendo potenzialmente uno spreco di denaro l’acquisto di un PC nuovo a prezzo pieno.

Perché il ricondizionato fa bene all’ambiente

Un’altra buona notizia, specialmente di questi tempi che l’attenzione all’aspetto dell’ecosostenibilità sta aumentando, è che il sistema di ricondizionamento può aiutare notevolmente l’ambiente. Le complesse operazioni di riciclaggio e smaltimento di prodotti articolati come i computer, possono richiedere infatti numerosi sforzi e anche l’utilizzo di determinate sostanze e procedimenti non esattamente eco-friendly.

Comprando un PC ricondizionato, dunque, si può andare attivamente ad alleggerire il carico di materiali di scarto e prodotti spesso buttati via nonostante siano ancora perfettamente funzionali o potenzialmente riparabili.
Un concetto insomma non tanto diverso dall’evitare gli sprechi sul profilo alimentare.

Bisogna anche tenere in considerazione il fatto che, oltre allo smaltimento postumo, anche la produzione del computer e tutte le sue componenti ha richiesto numerosi passaggi dispendiosi che sarebbe un peccato vanificare: fabbricazione, assemblaggio, confezionamento, trasporto e così via.

La garanzia e la sicurezza

Uno dei dubbi che più spesso ci si pone in merito ai prodotti ricondizionati riguarda la garanzia e dunque la sicurezza dell’acquisto stesso. In merito a questo aspetto, solitamente i computer ricondizionati sono coperti da un’assicurazione di un anno, capace di coprire tutti i problemi eventualmente riscontrati.
La durata di questa formula è dunque la metà rispetto a quella dei prodotti nuovi, ma non dovrebbe costituire un problema. Di solito, infatti, tale lasso di tempo è abbondantemente sufficiente a trovare eventuali problemi e difetti per richiedere comodamente un reso, una sostituzione o la riparazione. Si può chiedere conferma su Second Life Phone.

L’aspetto più importante della garanzia rimane comunque l’assicurarsi, prima dell’acquisto, della formula prevista dallo specifico venditore e tutte le relative condizioni per la gestione dei resi, dell’assicurazione ecc.
Ricondizionato può non essere necessariamente sinonimo di un prodotto guasto o difettoso ma, come anche nell’acquisto di prodotti nuovi, è sempre consigliabile tutelarsi al meglio a prescindere dalla convenienza o meno dell’offerta.

Dove acquistare un computer ricondizionato a buon prezzo e in modo sicuro

I PC ricondizionati, come anche gli smartphone, stanno diventando una formula sempre più apprezzata in vendita non solo su Internet ma anche presso negozi di informatica piccoli e non. Non dovrebbe essere difficile, dunque, trovare ottime offerte anche presso grandi distributori.
Se preferite invece la comodità degli acquisti online, oltre ai siti ufficiali dei grandi negozi, ci sono numerose soluzioni come Amazon, uno fra gli e-commerce più affidabili nella gestione di questo particolare genere di prodotti rimessi a nuovo.
Amazon rappresenta una scelta affidabile, inoltre, anche sul profilo dei resi e della gestione delle garanzie, oltre che della celerità delle spedizioni.

In conclusione, se cercate un computer pari al nuovo ma che costi drasticamente meno, il ricondizionato potrebbe essere la soluzione.

Luglio 21, 2019

L’innovazione nel vigneto si fa con robot, app, sensori e new tech

Che la tecnologia fosse pronta ad arrivare dappertutto era cosa alquanto ovvia: del resto, progressivamente, è riuscita ad entrare nella nostra quotidianità dandoci un supporto in tutto quello che facciamo.
Al contempo, appare ovvio che il suo impiego all’interno del mondo del lavoro ha, per certi versi, consentito di ottimizzare i tempi, migliorare l’organizzazione e i metodi, permettendo all’imprenditore di contenere i costi e offrire risultati in grado di soddisfare altissimi standard qualitativi.

Le macchine, nell’accezione più alta del termine, hanno concesso di dare maggiore sistematicità al lavoro, diminuendo drasticamente il possibile errore umano.
Se tantissimi settori hanno già ampiamente superato la fase di integrazione della macchina nella filiera produttiva, in alcuni casi il processo è stato più lento. Attualmente, il vero salto di qualità è pronto per essere fatto grazie all’ausilio di strumentazione sempre più all’avanguardia e tecnologicamente avanzatissima che, in molti casi, può essere controllata a distanza e che va ad affiancare gli strumenti già qualitativamente eccellenti usati nella filiera classica (da scoprire su agristorecosenza.it).

Indubbiamente, il mondo della viticultura non potrà esimersi dal progresso e, nonostante i già tanti sviluppo in tal senso, il futuro si presenta denso di novità che vedono l’ausilio dei robot e il loro controllo attraverso le app.

L’innovazione nel vigneto con il robot

Che l’innovazione nel vigneto potesse essere fatta con robot, app, sensori e new tech sembrava, fino a pochi anni fa, una cosa davvero assurda. Del resto, altrettanto assurdo, ci sembrava poter comunicare in tempo reale con l’altra parte del mondo, invece ad oggi la comunicazione istantanea con un altro continente è, praticamente, all’ordine del giorno.

Ecco perché la vigna e la produzione del vino non può esimersi da un’avanzata tecnologia che promette di rendere tutto più facile.
Oggi la vera innovazione tecnologica della viticoltura parte proprio dal vigneto. Infatti, si è tenuto a Spresiano, lo scorso 6 giugno, presso l’azienda Calle Busco del Crea di Conegliano, la prima dimostrazione su come la robotica possa rivelarsi indispensabile nella lavorazione del vigneto e dell’uva.

In quest’occasione Giorgio Pantano, inventore e viticoltore, ha dimostrato l’utilizzo del robot che si muove in autonomia, apprende in maniera autonoma e ottimizza il lavoro all’interno della vigna.
Lo scopo di questo viticoltore tecnologico? Semplicemente quello di migliorare la sostenibilità della lavorazione del vigneto oltre che il miglioramento della competitività con aziende di media e piccola dimensione.

Approfondendo l’argomento e cercando di conoscere meglio questo robot, si potranno rilevare le seguenti caratteristiche:

  • Sicurezza: le performance di guida automatica sono ottime e garantiscono un’indiscussa sicurezza in tutte le fasi di movimentazione e di lavorazione;
  • Autonomia: grazie alle centraline meteo messe in campo, il robot è in grado di prendere decisioni in autonomia relativamente ai trattamenti fitosanitari utili al benessere della vigna.

Altresì, si possono evidenziare almeno tre impatti positivi a livello generale:

  • Impatto ambientale: il robot è in grado di abbattere il numero di input impiegati grazie ai sensori utilizzati.
  • Beneficio aziendale: è ovvio che vi sia una riduzione dei costi della macchine necessarie ai vari trattamenti, al contempo l’azienda può impiegare la manodopera in attività meno ripetitive così da contenere il costo del lavoro.
  • Impatto sociale: è migliorativo poiché minimizza il rischio di infortunio da parte del personale impiegato nello svolgimento di questa tipologia di mansione.

In un mondo che si muove attorno alle app, non si poteva non pensare ad un’applicazione che fosse in grado di gestire il robot direttamente da smartphone, così da poter individuare la tipologia di intervento fitoterapico da attuare e gestirlo a distanza.

E nel resto del mondo come si sviluppa la viticultura?

L’Italia è un Paese che vanta una produzione vinicola sicuramente molto ricca ma, al contempo, si rivela anche un paese largamente legato alla tradizione e per questo molto attento all’introduzione delle nuove tecnologie all’interno della filiera produttiva. Ogni step deve essere attentamente valutato e considerato, affinché la produzione ne esca migliorata e non venga in alcun modo minata.

Contestualmente, nel resto del mondo i progressi in termini di robotica nel vigneto stanno via via progredendo, per poter successivamente essere largamente implementati all’interno della produzione vinicola.
La scelta di ricorrere alla tecnologia, di per sé, non è unicamente riconducibile a un abbattimento dei costi, ma può anche essere riferita alla necessità di monitorare la situazione del vigneto in correlazione al surriscaldamento globale e alla crescente siccità.

A tal proposito, proprio l’università di Lisbona si sta occupando di testare un nuovo robot, il quale, noto con il nome di Vinbot, è in grado di affrontare qualsiasi percorso, inclusi quelli con una pendenza fino a 45 gradi e offrire la possibilità di scattare foto ai vigneti, dando una previsione puntuale sul raccolto futuro.

I dati che vengono raccolti dal robot sono poi passati al vaglio da dei processori che, una volta elaborate le informazioni, sono in grado di dare precise indicazioni sulle aree meno produttive.
La messa a punto di questi sistemi di innovazione deve essere necessariamente definita in stretta collaborazione con le aziende vinicole che, oltre ad avere conoscenza del settore, sono in grado di evidenziare possibili problematiche ed eventuali necessità utili per ottimizzare il robot.

In merito a Vinobot, le prime indagini condotte hanno rilevato un margine di errore relativamente basso (indicativamente, ci si aggira attorno al 10-15%), e ciò fan ben sperare che questa tecnologia possa essere implementata con successo all’interno della lavorazione vinicola. Quel che è certo, quantomeno per il momento, è che questo robot non verrà messo in commercio prima dei prossimi quattro anni, tempo durante il quale le varie fasi di progettazione consentiranno di impostare alla perfezione lo strumento, così da immetterlo nel commercio nel pieno delle sue capacità.
Il prezzo ipotetico sembra potersi aggirare attorno ai 30 mila euro, nel complesso una spesa sufficientemente accessibile se si considera l’ammortamento che ne consegue, il contenimento dei costi vivi e la diminuzione dei rischi per il vigneto stesso.

Novembre 30, 2017

Calcio: le novità sul calciomercato, c’è chi torna con le vecchie squadre e chi inizia un nuovo percorso

Tante novità nel mondo del calcio, dove molti giocatori tornano nelle loro vecchie squadre, ma c’è anche chi rescinde il contratto e chi farà una nuova avventura. Vediamo insieme chi sono e il ruolo che svolgeranno.

Il ritorno di Jean Pierre Papin al Marsiglia

Uno dei più grandi attaccanti francesi della storia del calcio, nonchè Pallone d’Oro ed ex rossonero Jean Pierre Papin, sembra tornare alla sua Marsiglia. La conferma è arrivata tramite i social network ed i canali della società francese dove ne appare il comunicato ufficiale esposto sul profilo della squadra del Marsiglia. Dunque un ritorno sicuro che però non ancora è stato confermato quale sarà il suo ruolo.

Paulo Fonseca nella squadra del Lille?

Anche Paulo Fonseca, una volta allenatore della Roma ha in trattativa l’opportunità di andare in Francia. Infatti molto probabilmente, Paulo Fonseca, sarà alla guida della squadra del Lille. L’ex allenatore della Roma, può avere tutti i ruoli che comunque sia a livelli dirigenziali.

Christian Dannemann Eriksen in Danimarca

Il calciatore Christian Dannemann Eriksen l’ex dell’Inter, giocherà un torneo internazionale con la maglia della sua nazionale. Nonostante tutto però, non si dimentica dell’Italia portandosi con sè un ricordo che resterà speciale. Tutti gli aggiornamenti per le competizioni sportive, si possono seguire nella piattaforma dedicata al mondo dello sport, dove troverai le offerte e i consigli dei bookmakers, in più oltre che ai vantaggi, premi e promozioni, effettuando la registrazione su Fezbet avrai diritto al bonus di benvenuto.

Il calciatore Sime Vrsaljko per l’Atene

L’Olympiakos, ha proposto per il mercato il giocatore  croato Sime Vrsaljko che ultimamente ha subito tanti infortuni che non non gli hanno permesso di giocare le ultime partite. Questo problema nonostante tutto ha portato alla possibilità della rescissione consensuale. Ma a parte Sime Vrsaljko , anche il giocatore Marcelo sembra stia riflettendo di anticipare il suo addio al club con una rescissione. Per sapere chi risparmi di più in Italia con l’energia, quali sono le situazioni di consumo, o come avere un risparmio energetico, si può andare a leggere questo link.

L’ivoriano Franck Kessie per il Barcellona

Tuttavia, anche per Franck Kessie c’è un cambiamento, che da passi al come sembra  Barcellona. Per adesso, non ci sono novità riguardo ad una eventuale vendita del calciatore di origine ivoriano, ma molto probabilmente se ne parla ad anno nuovo.

Per Radja Nainggolan al Cagliari?

Il giocatore belga Radja Nainggolan invece va via dalla squadra dell’Anversa, ma a quanto pare fa un pensierino per passare a quella Cagliari poichè è anche un grande amico dei calciatori sardi con cui ha stretto più amicizia in particolare con Leonardo Pavoletti.

Il tecnico Luis Enrique Martinez Garcia al Doha

L’allenatore e commissario tecnico spagnolo Luis Enrique Martinez Garcia sicuramente si porterà  l’Italia nel cuore. Ha sempre apprezzato la squadra della Roma e ritiene che il miglior calcio è quello proposto da Gennaro Gattuso il quale è riuscito a cambiare la mentalità dei suoi calciatori con la sua energia.

Il giocatore Marek Hamsik e la Slovacchia

Anche per Marek Hamsik c’è la chiusura con la sua squadra. L’ultima partita giocata è quella Slovacchia-Cile finita in pareggio, dove prima della finale, il calciatore slovacco, Marek Hamsik ha regalato un attimo emozionante a tutti piangendo e sfogandosi in campo.

Conclusione

Dunque tanti cambiamenti nel calciomercato che anche se alcuni non vengono confermati, ma sicuramente nei prossimi mesi le certezze soprattutto sul calciatore ivoriano Franck Kassie. Anche su Marek Hamsik non si sa nulla per la nuova destinazione, o come Radja Nainggolan che pensa al Cagliari ma nessuna conferma. Le uniche due ufficializzate al momento restano quelle di Jean Pierre Papin e Paulo Fonseca, dunque c’è da aspettare per avere gli aggiornamenti.